venerdì 31 maggio 2019

Come scrivere un libro

Ispirazione o tecnica?
Talento innato o mestiere?

A mio avviso per scrivere un romanzo, c'è bisogno di tutto.
Ci vuole, certo, una certa sensibilità verso il linguaggio, una certa
predisposizione alla scrittura e volontà nel sacrificare molte cose.
Ma leggere, sebbene indispensabile, non basta. Bisogna mettersi a studiare dal punto di vista tecnico come i romanzi sono stati costruiti.
Come dice Picasso, l'ispirazione esiste, ma deve trovarci già all'opera. Quindi, se si vuole sperare di scrivere un romanzo degno di questo nome, si deve passare per la pratica quotidiana, anche quando abbiamo la testa (apparentemente) vuota, anche quando non abbiamo voglia. Anche perché non tutte le idee sono buone. Quelle valide continuano a risuonare all'interno della nostra coscienza per lungo tempo, ma potrebbero anche trasformarsi, adattarsi alla storia, e integrarsi con altri elementi che andiamo assorbendo man mano nella nostra vita quotidiana.

Nel mio blog potrai leggere la guida su come scrivere un libro.
Presta attenzione a tutti i link che rimandano agli approfondimenti relativi, come dialoghi, personaggi, punti di vista, etc... ovvero, a tutte le tecniche narrative che uno scrittore deve conoscere per poter scrivere un'opera narrativa.

Buona lettura
Michele Renzullo

giovedì 22 novembre 2018

Scrittura Creativa

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mercoledì 30 settembre 2009

ELOGIO DELLA SBRONZA PERFETTA


Da bravo italiano ho sempre sostenuto il vino a cena e il superalcolico per il dopo. Poi è iniziata l'era della Guinness. E' un processo lento l'ubriacatura perfetta. Non devi avere fretta. Non devi pensare a raggiungerla. Te ne esci, ti raccogli con qualche amico al primo pub in Temple Bar, tipo il Teac na Ceibe, entri e snusi quel tipico odore misto di sudore e birra versata sul legno, senti i canti sgangherati degli irish già ubriachi - hanno attaccato a bere alle 5,30 dopo il lavoro - apprezzi gli archi intonanti le tradizionali musiche popolari irlandesi che poi virano verso acustiche versioni di U2, Oasis e Cranberries. E la prima pinta di Guinness, che riempita oltre l'orlo ha concorso anch'essa a rinverdire lo strato di appicciaticcio sull'impiantito di legno e quell'odore di cantina, è già finita e allora il tuo amico paga il prossimo giro.
Al terzo turno vi dite: meglio esplorare altri pubs. Esci nell'aria frizzante che è una secchiata d'acqua fredda sul tuo cervello che sbollenta quei primissimi calori alcolici.

Cammini e stai attento a non farti spaventare dall'uomo-statua-shrek che salta sulla cassapanca quando ormai hai detto non lo fa più e ti sei rilassato (usando lui la stessa tecnica del Maestro D.Argento), e non puoi non fare un giro al Fitzsimon. Altra musica dal vivo, più rockeggiante di solito e un altro paio di Guinness. Il tuo organismo nel frattempo non si è proprio dimenticato delle birre precedenti; un po' le ha pisciate, un po' le ha rimosse, intontite dal vento che soffiava come una bora.
Non si sa bene se te la spillano meglio, se è diversa la qualità, l'aria, o solo una suggestione, ma qui si possono bere 5,6 pinte in scioltezza. Ogni volta è un incontro di un vecchio conoscente, il sapore leggermente metallico e amarognolo e pastoso del liquido che si fa precedere dalla schiumetta bianca, che a metà pinta è finita e tenti di rinnovare facendo roteare il bicchiere in senso orario.
La gente ti parla. Gli irlandesi fai fatica a seguirli (già da sobri, figuriamoci) gli spagnoli li riconosci da una sala all'altra, gli italiani pensano ci sono troppi italiani in giro ma fanno combriccola e le ragazze sguaiano e ammiccano e ti parlano e se ne vanno via ma altre rimangono e c'è comunque interazione perchè più ingolli litri di birra, filtrata per metà dalla tua vescica che ti costrinte a 4-5 pit-stop in una serata, più diventi come l 'aria di montagna, la tua testa leggera e rarefatta e non esistono scazzi con la fidanzata, crucci famigliari, problemi di bilancio. Solo questa nuvola alcolica in cui ti perdi e ti senti dentro una grande famiglia con queste allegre teste di sbronze estranee persone.